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Fondo di Garanzia del Decreto Liquidità: le novità introdotte dalla Legge di conversione.

Con la conversione in Legge (la n. 40 del 5 giugno 2020) del Decreto Liquidità, sono state introdotte alcune novità e, tra queste, è meritevole di attenzione quella che riguarda il cosiddetto Finanziamento garantito dallo Stato dei 25.0000 euro.
La legge di conversione ha elevato il massimale a 30.000 euro e allungato la durata del rimborso a 10 anni. Continua a leggere

La banca ti nega il mutuo? Ecco che fare.

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È vero che la banca non ha l’obbligo di far credito a chiunque e che ciascuno è libero di fare, col proprio denaro, quello che meglio crede; ma è anche vero che la nostra legge impone, da un lato, un obbligo di correttezza e buona fede nella fase delle trattative precontrattuali (e questo vale, quindi, anche per gli istituti di credito); dall’altro che l’attività delle banche debba ispirarsi a principi di sana e prudente gestione, tenendo presente che il loro scopo è anche quello di tutelare il sistema finanziario generale, che comprende ovviamente il portafogli del singolo cittadino [Art. 5 d.lgs. n 385/1993].

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Risparmi: i clienti delle banche investono alla cieca

Che l’empowerment finanziario, ossia la responsabilità delle decisioni economiche, sia legato al ruolo che le banche occupano all’interno del mercato dei prodotti finanziari, lo conferma l’ultima indagine di ING condotta in 13 Paesi su un campione di 12.000 persone, secondo la quale 8 europei su 10 ritengono le decisioni di carattere finanziario una priorità.

Stando allo studio, infatti, a fronte di una media europea del 73% dei risparmiatori che riconosce tale responsabilità, sollevando così le banche dal ruolo di decisore, il massimo livello di empowerment si registra in Inghilterra (83%), seguita da Austria e Repubblica Ceca (82%), mentre agli ultimi posti si classificano la Turchia (63%), la Spagna (67%) e anche l’Italia (69%), paesi nei quali la figura della banca è più centrale rispetto alla media.

L’indagine, inoltre, conferma anche la crescita della propensione al risparmio con l’avanzare dell’età: il livello di responsabilità degli under 25 (66%) è inferiore rispetto a quello dei 55enni (77%) e sembra riflettere la tendenza agli investimenti.

Diversamente da coloro che affidano la responsabilità finanziaria dei propri risparmi alle banche, i cittadini europei con un alto livello di empowerment finanziario hanno una maggiore consapevolezza del proprio ruolo nel management delle finanze personali: solo il 20% dei più responsabili rischia di trovare il proprio conto bancario “in rosso”, contro il 32% di chi delega agli istituti bancari.
Dall’indagine, infine, emerge in maniera molto chiara come la gestione dei propri risparmi sia diventata negli ultimi dieci anni, complice anche la crisi finanziaria, complessa e difficoltosa per ben il 67% dei cittadini dell’Eurozona, italiani in testa con un 82% di persone disorientate, seguiti dai turchi (75%) e dai romeni (73%).

I motivi?
Su tutti, gli italiani indicano l’assenza di strumenti adeguati per un’amministrazione efficace del proprio bilancio.
Unica nota positiva, la figura del promotore finanziario italiano ed il mobile banking che si confermano i migliori strumenti per avere un maggiore controllo sul proprio denaro.

Lo dichiarano 8 risparmiatori europei su 10, con l’Italia posizionata sopra alla media (83%), che sostengono di avere migliorato la gestione delle proprie finanze grazie all’aiuto del promotore finanziario ed alla possibilità di accedere ai servizi bancari attraverso smartphone e tablet.
Risultati indagine ING

Fonte: www.eaprilia.it

Vendita polizze in banca

MILANO – Durissimo attacco alle banche italiane ed in particolare alle procedure di vendita di prodotti creditizi e assicurativi. L’inchiesta è di Altroconsumo e prende in considerazione 280 filiali di istituti di credito. I risultati sono davvero sconcertanti: più di una banca (o di una finanziaria) su tre obbligherebbe il cliente – che chiede un prestito o un mutuo – ad acquistare contestualmente anche una polizza assicurativa (conditio sine qua non per ottenere la linea di credito). I casi sono stati portati all’attenzione dell’Antitrust e dell’IVASS, della Banca d’Italia e dell’AGCM, affinché si attivino immediatamente per mettere fine – scrive Altroconsumo – “a questa pratica commerciale scorretta”.
In particolare, si è rilevato come sul fronte delle polizze obbligatorie, queste sarebbero vendute senza il necessario confronto: “nessuna banca e nessuna finanziaria – scrive in una nota Altroconsumo – che chiede una copertura assicurativa obbligatoria per rilasciare il prestito, ci ha consegnato i preventivi di altre due Compagnie con cui non ha legami, come vuole la legge proprio per garantire la migliore scelta al cliente”. La domanda che ci si pone è la seguente: come mai gli Organismi di Controllo non si sono mai accorti di tali pratiche bancarie fuori dai dettati normativi?

Fonte: www.snachannel.it